Perchè la mia Reflessologia? Quale è la mia specificità?
Mi
sono fatto questa domanda grazie a un amico.
Ho
quindi osservato il modo in cui lavoro sui riflessi e ho visto che
di base, inizio sempre dedicando parecchi minuti a stimolare
l'equilibrio neuroendocrino con evidenti risultati su tutte le altre
strutture del sistema corpo-mente-psiche coinvolte nei disagi dei
clienti.
Ecco,
lavoro prevalentemente sui riflessi del sistema neuroendocrino
secondo queste brevi serie:
- Rene, Surrene, ipotalamo, ipofisi;
- Sistema nervoso paravertebrale, midollo allungato, Nervi cranici in generale;
- Nervo vago, Nervo trigemino, nervo frenico;
- Parasimpatico craniale, midollo, bulbo, ipotalamo, corteccia cerebrale;
- Nervo vago, sistema vagale intestinale, organi di senso.
Quando
questi riflessi sono migliorati allora passo alle stimolazioni
specifiche dei disagi del cliente che comunemente, a questo punto,
trovo essere pronti a "collaborare" all'equilibrio.
La
parte immunitaria la stimolo dall'intestino e dalle mucose in
generale.
La
psiche risponde di suo come conseguenza della stimolazione dei nervi
cranici: tutti i segnali che arrivano al cervello, quindi anche
quelli di stress e di trauma, vi arrivano tramite i nervi degli
organi di senso che sono tutti nervi cranici, per cui il loro
"riequilibrarsi" porta un miglioramento neuro psichico.
Nel
1989 J. Edwin Blalock dimostra che non solo i tre sistemi
(nervoso, endocrino e immunitario) comunicano ma che la comunicazione
è bidirezionale e cioè che essa va dal cervello alle cellule
deputate alla difesa immunitaria e da queste al cervello, così come
dal cervello alle cellule endocrine e a quelle immunitarie e
viceversa.
E'
così nata la psiconeuroendocrinoimmunologia.
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